Differenza tra Cavi USB A, USB B, Mini USB, Micro USB e Type-C

Nel mese di ottobre del 2022 il Consiglio Europeo ha approvato la direttiva relativa agli standard del caricabatteria. La porta USB di tipo C è obbligatoria per i dispositivi elettronici.

Cerchiamo di fare chiarezza tra i principali cavi USB attualmente in commercio.

L’interfaccia USB può essere utilizzata sia per il trasferimento dati sia per alimentare dispositivi elettronici.

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USB A 1.0-2.0

Introdotta nel lontano 1996 è la prima versione della Universal Serial Bus, appunto la porta USB tradizionale dapprima è comparsa sui computer per poi diffondersi ovunque dai televisori, agli impianti hi-fi e alle autoradio.
È stata soppianta dalla USB A 3.0.

USB A 3.0

La variante 3.0 non varia per dimensioni ma è caratterizzata dal colore blu presente sia all’interno della porta che del cavo.
Sarà soppiantata dalla USB C 3.0.

USB B 1.0-2.0

Versione semplificata della porta A, l’USB B è diventata lo standard per l’installazione di stampanti.
Da un suo ridimensionamento è nato lo standard europeo micro USB B utilizzato da un gran numero di device prima della comparsa di USB C.

Mini USB B 1.0-2.0

Versione ridimensionata di USB B, prima della comparsa del suo successore micro USB B è stata utilizzata in un gran numero di dispositivi elettronici.

Micro USB B 1.0-2.0

È una versione ridotta del cavo USB, utilizzato per il collegamento di stampanti multifunzioni. Prima dell’introduzione del type-C era presente pressoché in quasi tutti i dispositivi elettronici come cellulari, smartphone, tablet, fotocamere, navigatori satellitari, lettori mp3, lettori mp4 ecc.

Micro USB B 3.0

Un’evoluzione ulteriore della versione USB 3.0 ridimensionata e potenziata per porte USB 3.0. Rappresenta uno standard per hard disk esterni.

USB C 3.0

Differentemente da tutte le porte e relativi cavi USB, mini o micro che siano l’USB C è il primo standard reversibile, ciò significa che si può collegare da ambedue lati come fosse una comunissima spina europea. Inoltre, è in grado di alimentare anche dispositivi che richiedono maggiore potenza, come computer dove il caricabatteria può necessitare di diverse decine di Watt.
Ciò consente di essere applicata per numerosi scopi.